Va radiato dall'albo il medico che compie atti sessuali sulle sue pazienti. Lo ha stabilito a chiare note la Corte di Cassazione convalidando un provvedimento adottato dall'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri nei confronti di un anestesista accusato di avere commesso in due occasioni atti sessuali nei confronti di due pazienti. Anche la Commissione centrale esercenti le professioni sanitarie di Roma aveva convalidato il provvedimento di radiazione e il professionista si era quindi rivolto alla suprema Corte Che però ha respinto il ricorso ( sentenza n.5050/2012 della Terza sezione civile) Spiegando che Nel caso di specie è stato corretto "il criterio di giudizio essendo state reputate le risultanze del processo penale utili e sufficienti a fare ritenere provati i fatti oggetto degli addebiti disciplinari". Secondo la suprema corte il medico "avrebbe dovuto dedurre di avere addotto elementi di prova a propria discolpa dei quali gli organi disciplinari non avrebbero indebitamente tenuto conto. Di cio' nulla e' stato detto".

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