POSTA e RISPOSTA n.291 ritorna sulla lettera intimativa dell'Inps al mio papà che non c'è più da molti anni; alle h.10:21 del 3 aprile 2012 ricevo un post dall'account di posta prospero.c@email.it che è al contempo motivo di soddisfazione pur conscio di non meritare gli elogi del lettore che ringrazio anche per i graditi auguri: "Non leggevo un storia così bella da un po'. Mi sono divertito,La ringrazio, per quanto scrive e nel contempo ho provato un'angoscia immensa per la burocrazia che in Italia spesso tocca il paradossale. Buona Pasqua". Segue un'analitica lettera di VINCENZO BATTIPAGLIA che mi è giunta alle h.10:51 del 3 aprile 2011 dall'account id posta vbattipaglia@libero.it del seguente, testuale tenore: "Da quando Antonio Mastrapasqua (un signore che, secondo "Report", cumula, oltre al lauto stipendio di presidente dell'INPS, decine di compensi per cariche varie, per un reddito complessivo annuo pari a 1 milione e 200 mila €) è presidente, l'INPS ha cambiato faccia (in peggio): da esempio di innovazione - in campo informatico - e trasparenza, è diventato una sorta di cittadella assediata, sorda e opaca, arrivando a disattivare i programmi che consentivano di avere on-line alcuni dati pensionistici personali, oppure in cui parecchie agenzie sono irraggiungibili telefonicamente, oppure sono escluse dal novero di quelle che, tramite il call center unico INPS/INAIL, fissano preventivamente un appuntamento, oppure danno risposte scritte reticenti e parziali, rinviando per giunta alla consultazione del sito e di programmi attivi ma privi di dati aggiornati.
Io, ad esempio, per più di un anno ho inviato richieste di informazione sulla mia situazione pensionistica, e tentato di telefonare decine di volte, ma invano. Ed allora sono stato costretto a fare, per due volte, 380 Km, prima per sanare errori loro e poi per sapere se, quando e come avrei riscosso la mia pensione. Infine, quella della scarsa padronanza della lingua italiana è una caratteristica che riguarda anche il direttore della mia Agenzia INPS. Vincenzo B." - Caro Vincenzo, sono portato più a ritenere che la diffida da me ricevuta nasca da disfunzioni locali e non centrali. Piuttosto, sono discutibili i criteri con i quali vengono azionate le procedure di recupero da parte dell'Inps. Difronte alle quali pare che l'unico rimedio sia pagare: zitti e mosca!
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