Il Presidente del Consiglio Mario Monti, al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi il 27 gennaio 2012, aveva annunciato la volontà del Governo di sottoporre a consultazione pubblica il tema del valore legale del titolo di studio. Affidare la gestione del suddetto valore al Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca è, salvo sporadiche applicazioni, un'autentica novità per l'Italia, mentre in Europa è ormai prassi consolidata da diverso tempo: la consultazione pubblica ha avuto inizio il 22 marzo e si protrarrà fino al 24 aprile 2012. L'idea di assegnare un valore legale al titolo di studio è nata dalla convinzione da parte del Governo
che tutta la cittadinanza italiana, giovani compresi, possano contribuire alla ripresa economica del paese, impegnandosi nella crescita e nello sviluppo dello stesso. I consigli costruttivi da parte di interessati e di coloro che hanno un'opinione potrebbero secondo il Governo aiutare a prendere decisioni migliori; a questo punto ne guadagnerebbero le istituzioni, accrescendo la propria trasparenza, i cittadini, che diventerebbero parte integrante delle attività del Governo, e il paese stesso, che porrebbe i propri standard in linea con quelli dell'Unione Europea. "L'idea di fondo è quella di trasformare la consultazione in un percorso, un elemento portante dell'azione di Governo che, prima di decidere, si ferma ad ascoltare la voce dei destinatari delle decisioni: i cittadini", è quanto dichiarato nel sito Web del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

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