Il Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio rappresentato dalle associazioni dei consumatori Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori, ha rivolto un nuovo appello al Governo e al Premier Mario Monti affinché facciano dietrofront riguardo al già preannunciato aumento dell'IVA a partire da ottobre di quest'anno. L'aliquota passerà dal 21% al 23%, dopo che un primo aumento da 20% a 21% era già stato registrato a settembre scorso: secondo il Comitato, l'aggravio per le famiglie sarebbe di 418 euro soltanto per spese dirette e non considerando eventuali arrotondamenti dei prezzi e prevedibili fenomeni speculativi. La cifra andrebbe ad aggiungersi alle 385 euro di maggiore spesa già determinate con il passaggio dello scorso settembre, per un totale di 803 euro annue a famiglia: secondo il Casper si tratta di una spesa insostenibile: "Una spesa che molti nuclei familiari non possono permettersi di affrontare, e che spingerebbe migliaia e migliaia di cittadini nella fascia di povertà, con effetti disastrosi sul fronte dei consumi e relative ricadute negative sulle piccole e medie imprese" sostengono le associazioni
membre del Casper, le quali aggiungono che l'aumento dell'IVA potrebbe accentuare la crisi delle imprese e produrre licenziamenti di massa. Il Casper chiede quindi al Governo di fare un passo indietro per evitare quella che viene definita "una catastrofe a danno dei consumatori e dell'economia".

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