Nella giornata di oggi è prevista l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell'atteso decreto fiscale: il punto focale del decreto è senza dubbio il taglio all'Irpef per le fasce di reddito più basse con agevolazioni per chi ha figli e familiari a carico, possibile grazie ai fondi ottenuti dalla lotta all'evasione fiscale. Riguardo all'evasione, aumenteranno i controlli su scontrini e ricevute: il servizio telefonico gratuito 117 sarà inoltre migliorato, e permetterà come accade già da qualche tempo di denunciare gli esercizi commerciali che incassano in nero.

Il limite di tracciabilità di 1000 euro per gli acquisti in contanti non sarà valido per gli stranieri, al fine di ottenere comunque vantaggi in termini monetari da parte di turisti provenienti dalle nazioni più ricche: i negozianti dovranno tuttavia fotocopiare il passaporto ed entro due giorni versare i soldi incassati con la fotocopia del documento.

Cambiamenti anche per l'Imu, ex-Ici: lo sconto di 200 euro a famiglia varrà soltanto per un'unica abitazione. Ulteriori chiarimenti dovrebbero inoltre arrivare per i beni appartenenti alla Chiesa, per la quale soltanto gli immobili non adibiti ad attività commerciali potranno essere esentati dal pagamento.

Più morbida, inoltre, l'attività di Equitalia: anche le imprese morose potranno proseguire la propria attività, anche in caso di pignoramento dei beni strumentali. Al contribuente non potrà essere pignorato più di un decimo dello stipendio, ed egli stesso potrà dilazionare i debiti con il fisco chiedendo l'applicazione di rate variabili.

Curioso il fondo istituito per i giochi: 100 mila euro annui che dipendenti dei monopoli, polizia, carabinieri o guardia di finanza potranno utilizzare per effettuare operazioni di gioco finalizzate ad ottenere prove di violazioni in materia di gioco pubblico.

Per le partite Iva è inoltre in fase di realizzazione un servizio sul sito dell'Agenzia delle Entrate che permetterà di verificare l'esistenza e la corrispondenza di ciascuna; si sta inoltra valutando la possibilità di cambiare il codice fiscale, a causa degli oltre 30 mila casi di omocodia, ovvero codice identico per persone diverse.

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