La Cassazione si rivolge alle lucciole per invitarle ad un maggior decoro sia nel vestire che negli atteggiamenti. Secondo gli eErmellini la troppa disinvoltura quando si lavora sulla strada così come l'uso di un abbigliamento troppo succinto ancora oggi urta la collettività. La sentenza è della Terza sezione penale (n.1387/2012) che ha convalidato una multa di ottocento euro inflitta ad una prostituta di trent'anni per atti contrari alla pubblica decenza. La donna era stata sorpresa delle forze dell'ordine mentre indossava un abbigliamento succinto ed assumeva "posture tali da rendere visibili a terzi parti intime e/o riservate del proprio corpo". Inizialmente del caso si è occupato il giudice di Pace
di Bologna che aveva multato la ragazza per il suo atteggiamento e per il suo modo di vestire. Il caso finiva poi in cassazione dove la donna sosteneva che il vestire succinto e il tenere un atteggiamento disinvolto oggi no non urta più la collettività. La Suprema Corte ha respinto il ricorso facendo presente che nel caso di specie ricorrono invece "gli elementi costitutivi del reato punito dall'art. 726 c.p." visto che il modo di vestire e l'atteggiamento assunto dalla lucciola hanno rappresentato una condotta contraria al sentimento di costumatezza cosi' come inteso tuttora dalla comunita'/collettivita' sociale". Non sono mancate le reazioni a questa sentenza. L'associazione 'certi diritti' ha già annunciato un'azione di disobbedienza per protestare contro la decisione. "Il nostro - afferma in una nota l'associazione - e' davvero uno strano paese: si colpisce una prostituta per strada sanzionandola con 800 euro per come si veste e addirittura si motiva la sanzione per il suo 'atteggiarsi con troppa disinvoltura per strada'. Quali sarebbero gli 'atti contrari alla pubblica decenza'? . Tutta l'accusa si basa quindi sul modo di vestire e l'atteggiamento assunto dalla sex-worker che, a detta della Suprema Corte, ha rappresentato una condotta contraria al sentimento di costumatezza cosi' come inteso tuttora dalla comunita'/collettivita' sociale". L'associazione preannuncia che "appena il clima lo consentira'" darà inizio ad un'azione di disobbedienza civile: "ci recheremo con abiti succinti e con gli stessi atteggiamenti contrari al sentimento di costumatezza assunti dalla prostituta e ci faremo anche noi multare".

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