ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, ha messo in evidenza attraverso un comunicato stampa corredato da diverse foto lo stato di incuria in cui versa la Stazione Termini, considerato come maggiore scalo ferroviario italiano e secondo in Europa dopo la Gare de Paris Nord a motivo dell'elevato numero di passeggeri che usufruiscono dei suoi servizi. L'associazione sostiene che a cotanta grandezza non corrisponde un'adeguata manutenzione, nonostante fu in passato costituita una società, Grandi Stazioni S.P.A., appartenente per il 60% a Ferrovie dello Stato la quale controlla anche un'altra società, RFI, Rete Ferroviaria Italia, responsabile proprio della dell'efficienza delle infrastrutture ferroviare di 14 stazioni, tra le quali figura anche Termini. L'ADUC aggiunge inoltre che l'utile di Grandi Stazioni nel 2009 è stato di 37,5 milioni di euro, e si chiede come mai almeno una parte di quei soldi non sia stata impiegata quantomeno per lavori poco dispendiosi, come la sistemazione delle pensiline dalle quali piove, la riattivazione delle fontanelle, la sostituzione di posacenere e raccoglitori di rifiuti e pulizie più approfondite. Roma Termini, sita in Piazza dei Cinquecento, e che deve il suo nome alla vicinanza delle note Terme di Diocleziano, è operativa dal 1862, consta allo stato attuale di 31 binari in uso, e si costituisce come nodo centrale della complessa rete di trasporti della capitale; da essa è possibile avere accesso diretto alle linee A e B della metropolitana e a diversi autobus, filobus e tram.

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