POSTA e RISPOSTA n.194 ospita le riflessioni di una nostra visitatrice, M. LAURA PETRONGARI, che alle h.10:48 del 29 dic '11 scrive da un'utenza del Ministero del Lavoro quanto segue: "una battaglia di grande civiltà che nessuno vuole affrontare è quella della prevenzione: quasi tutti i mali che affliggono le persone sono generate dal cattivo comportamento sia proprio che altrui per ignoranza, incuranza o cattiveria. Occorre diffondere l'etica dell'amore per il prossimo e il senso della vita come piena coscienza di avere un dono irripetibile e prezioso da Dio solo in custodia con l'obbligo di un rispetto profondo per la natura e per noi stessi a cominciare dai più piccoli e indifesi come i bambini, i nascituri, i malati ed i sofferenti. Tante dispute sul chi far morire anzitempo e chi lasciare vivere non ci occuperebbero più di tanto. Io sono per la cura della vita e non per la sua soppressione.
Le colpe di chi degrada il mondo non le debbono pagare coloro che il degrado sono costretti a subirlo. Grazie e Buon anno. M.Laura Petrongari". - Buon 2012 anche a Te, cara Maria Laura. Alle h.11:55 del 15 dic '11 mi aveva scritto il lettore TURATTI d.turatti@catliguria.it: "Credo che su un tema cosi delicato come il fine vita non ci siano verità unilaterali. Nessuno deve credere di possedere la soluzione giusta e pretendere, per credo religioso o altro, di imporla a tutti. Personalmente penso che non ci debbano essere restrizioni di nessun genere, tantomeno legislative, alla decisione di porre fine alla propria vita che deve essere e rimanere una scelta eslusivamente di carattere individuale, proprio per il rispetto umano che si deve avere verso una scelta sofferta, meditata e avolte dolorosa di avviarsi al fine vita." - Grazie per il post. Alle h.9:15 del 12 dic '11 mi scriveva l'affezionato lettore BERNANDO LACARA; Berbardo prende l'abbrivio dal pezzo del 10 dic '11 della lettrice Rosaria MIRRIONE, pubblicato nella puntata n.165 di questa rubrica: "Un punto di vista altamente condivisibile quello della Sig.ra Mirrione che mi spinge a commentare la ben rappresentata ringhiosità dei cattolici.
Per le convinzioni e per i dogmi religiosi si sono fatte e continuano a farsi sanguinosissime guerre; figuriamoci se costoro non si insinuino armati del loro ben noto bigottismo nei suicidi più o meno assistiti, sull'aborto ed addirittura sul demoniaco preservativo! A Napoli si dice che 'ogni testa è Tribunale', ma per loro ancora no. E non si rendono conto della violenza che pervade le loro convinzioni e, soprattutto, il modo di imporle agli altri, ancora paventando, magari sotto altri scenari, il castigo eterno dell'inferno! Cari signori, immedesimandomi per un attimo nel Vostro voto all'apostolato, Vi rappresento che in origine non era inteso come imposizione ma come proposta, direi, democratica e che la Santa Inquisizione, considerata uno dei peggiori mali dell'umanità, è finita da un pezzo, visto che persino il Papa precedente all'attuale ...andava chiedendo scusa in giro anche per questo! Umiltà, cari cristiani, Vi servirebbe, nessuno permettendosi di mettere in dubbio ciò che per Voi è giusto ma tutti in diritto di essere rispettati per ciò che, testa per testa, Tribunale per Tribunale, pensano e decidono! Grazie, caro Bernardo, per la Tua ...arringa! Alle h.17:25 del 6 dic '11 ricevo da imageambiance@hotmail.com il seguente commento: "meglio la morte programmata che essere a ricasco delle 'badanti' furbe e paravente o, peggio ancora, finire in ospizio dove la vita media dopo il ricovero non supera i tre mesi!!! A ciascuno il suo.
Che c'entra la giustizia?" Il 15 dic '11 alle h.18:54 ci perviene il commento di ohaio@tiscali.it: "Provo un profondo senso di irritazione leggendo il commento del sig Carlo DELLA TORRE tale da impedirmi di ordinare le idee per rispondere in modo adeguato e puntuale a una serie di affermazioni che ritenere ciniche sembra un eufemismo. Innanzitutto credo che la scelta di Lucio Magri sia divenuta pubblica suo malgrado e comunque appartiene a quella sfera privata e intima che non contempla il giudizio di chicchessia. Ognuno dovrebbe essere libero di agire secondo le proprie convinzioni personali, frutto di formazione culturale ed esperienze di vita sopratutto quando non nuociono ad altri ma in questo caso solo a sé stessi. Il velo pietoso dovrebbe essere steso su chi ritiene che un Dio, in caso di esistenza, dovrebbe punire qualcuno. Lucio Magri la sua vita l'aveva vissuta intensamente e con molto coraggio perché per cambiare il mondo a volte ci si dimentica di sé e delle piccole miserie che quotidianamente ci circondano." ALGIOAN alle h.14:47 del 3 dic '11 esprime le seguenti riflessioni: "Non si può avere alcun dubbio, credo, senza riferimento a ideologie religiose od altre, e tranne casi particolari di malattie invalidanti ed incurabili, sul fatto che l'operazione descritta vada considerata un omicidio del consenziente (benestante, visti i prezzi praticati in Svizzera)". - Temi delicatissimi, difficili, che però toccano il nostro profondo e che, quindi, non possiamo eludere. Ricordo anche i contributi della lettrice LUISA ZORATTI pubblicato l'ultimo dell'anno '11 e di CATERINA CIRCELLI del 10 dic '11. MAURO TINACCI, affezionato lettore, con il post delle h.17:38 del 31 dic '11 ha scritto: "Sono perfettamente d'accordo con quanto la Signora Maria Luisa Zoratti ha scritto su POSTA e RISPOSTA n°190, spero pertanto che si arrivi a legiferare in modo da rendere completamente libera la scelta di ogni cittadino e che il Testamento Biologico possa essere stilato in assoluta libertà. Mi unisco ai ringraziamenti espressi dall'Avvocato Paolo M. Storani".
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