Commentando le parole di Elsa Fornero, ministro del Welfar, il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, auspica che gli annunciati interventi sulla previdenza non siano orientati a fare cassa o ad appesantire ulteriormente la situazione dei lavoratori che fino ad oggi sono stati gli unici a pagare i costi della crisi. Da tempo - afferma la dirigente sindacale - "sosteniamo che il sistema è in assoluto equilibrio, che nel rapporto con gli altri Paesi Europei siamo in pari, se non più avanti, sia sulla sostenibilità di lungo periodo che sull'età pensionabile". "Il vero tema da aprire - afferma - riguarda i giovani, le donne e tutti coloro che, per effetto della precarizzazione del mercato del lavoro, hanno carriere contributive talmente discontinue e povere da prefigurare un futuro pensionistico inaccettabile per i forti costi sociali che comporterebbe". Lamonica aggiunge poi che oggi siamo di fronte a un'altra emergenza che riguarda gli ultracinquantenni che, a causa della crisi, si trovano senza lavoro e senza reddito. Le associazioni
di impresa - afferma - che reclamano interventi secchi sulle pensioni: "dovrebbero ricordare che non è possibile chiedere sempre che a pagare siano i più deboli e, soprattutto, che non è credibile usare giovani e donne come argomento finalizzato a chiedere solo interventi sul costo del lavoro". Ancora oggi continua Lamonica ci sono soggetti privilegiati che sono sempre stati esentati dalle riforme. La Cgil dunque da piena fiducia al Ministro dichiarandosi disposta a discutere su come si possa garantire alle nuove generazioni una prospettiva di pensione quantomeno dignitosa.

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