La segretaria confederale della Cgil con delega alle politiche dell'immigrazione, Vera Lamonica, ha dichiarato che "bisogna accogliere l'appello del Presidente Napolitano e mettere all'ordine del giorno del Parlamento la riforma della cittadinanza ed il suo riconoscimento immediato ai bambini nati o cresciuti in Italia". Si tratterebbe di un forte segnale di cambiamento e, secondo la dirigente sindacale, sarebbe del resto una svolta già matura come dimostrano Le numerose adesioni alla campagna in corso "L'Italia sono anch'io" Bisogna quindi abbandonare una politica dell'immigrazione
di carattere persecutorio e fondata sulla paura per affermare "una nuova cultura dell'accoglienza ed adeguate politiche di integrazione". E' innegabile - spiega Lamonica - che l'Italia ha bisogno del lavoro degli immigrati che sono diventati una risorsa fondamentale per lo sviluppo la crescita del paese. Non solo, dagli immigrati arriva anche "un sostanziale contributo ai conti pubblici ed a quelli della previdenza; cui danno molto di più di quanto ricevono in termini di prestazioni, servizi, diritti, integrazione". Il riconoscimento della cittadinanza ai giovani figli degli immigrati - conclude Lamonica - è un modo per "rilanciare l'idea che l'Italia può ripartire e ricostruirsi, valorizzando le diversità e scommettendo su un nuovo paradigma di civiltà e di qualità della sua società".

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