In un comunicato stampa del Codacons, si denuncia il fatto che in base a quanto emerge dai dati diffusi dall'Istat, il divario tra prezzi e retribuzioni ha raggiunto livelli altissimi. "La forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,7%) e il livello d'inflazione (+3,0%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,3 punti percentuali, il dato più alto dal 1997" spiega il Codacons. Ma non basta. Secondo l'associazione dei consumatori queste percentuali sono destinate a peggiorare dato che l'Istat tiene conto solo in parte degli aumenti dei prezzi legati all'incremento dell'aliquota Iva di recente portata al 21%. Secondo il Presidente Codacons, Carlo Rienzi "La verità è che gli italiani sono sempre più poveri: le retribuzioni sono al palo mentre prezzi e tariffe crescono costantemente, e i consumi registrano una forte diminuzione in tutti i settori, con danni enormi per il commercio". Un divario così ampio tra salari e prezzi - conclude Rienzi - rischia di congelare gli acquisti durante il periodo natalizio costringendo molti a tirare la cinghia su regali, addobbi e spese alimentari.

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