Da un'indagine commissionata dalla CGIA di Mestre a Panel Data, condotta su un campione di 800 micro imprese (con meno di 20 addetti) collocate su tutto il territorio nazionale, è emerso un quadro di crescente sfiducia nei confronti delle banche. Nel prossimo trimestre l'86% delle micro imprese non farà ricorso ad un prestito bancario. Il deteriorarsi della situazione economio-finanziaria, acceleratosi negli ultimi mesi, ha di fatto peggiorato i rapporti tra imprenditori e sistema bancario. Il 51,3% delle micro imprese italiane (rappresentanti il 98% del totale delle aziende italiane) che si sono rivolte ad una banca nell'utlimo trimestre, ha denunciato una maggiore difficoltà di accesso al credito. In altri termini una micro impresa su due denuncia una restrizione nell'erogazione del credito. "L'aumento dei costi, dei tassi bancari, la richiesta di maggiori garanzie e le difficoltà sempre più crescenti nell' accesso al credito - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - sono le cause che hanno deteriorato il rapporto tra le piccolissime aziende ed il sistema creditizio. L'area geografica che ha maggiormente risentito di questa situazione è il Nordovest: quasi un'azienda intervistata su due, precisamente il 48,9%, ha denunciato questo peggioramento". L'86,2% degli intervistati ha dichiarato che non ricorrerà all'aiuto di una banca nei prossimi tre mesi, malgrado i problemi di liquidità aggravatisi con la crisi. "Un segnale preoccupante - dichiara Giuseppe Bortolussi - dettato, come dimostra anche questa indagine, dalle misure sempre più restrittive imposte dalle banche alle imprese.
Pertanto, questa situazione rischia di indurre molte imprese, soprattutto al Sud, a ricorrere a forme di approvvigionamento del credito in maniera irregolare, con il pericolo di un forte aumento dell'usura e delle attività estorsive".
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