Troppe violazioni della privacy in materia di intercettazioni. Per non parlare poi dell'assenza di garanzie prevista dalla legge 438 del 2001 sulle 'Disposizioni urgenti per contrastare il terrorismo'. Per questo la Cassazione chiede ora alla Consulta di intervenire per garantire piu' tutela. Lo fa con l'ordinanza 29169 con la quale i giudici di piazza Cavour hanno dichiarato 'non manifestamente infondata' la questione di legittimita' costituzionale avanzata dal difensore di un pusher che chiedeva di dichiarare nulle le intercettazioni
disposte senza 'uno specifico decreto di autorizzazione per introdursi nei luoghi di privata dimora al fine di posizionare le microspie'. I giudici con l'Ermellino, nel chiamare in causa la Corte Costituzionale, evidenziano come 'qualsiasi captazione di conversazioni avvenute nell'ambito del domicilio, effettuata con apparecchi interni o esterni al domicilio stesso, configura una lesione all'inviolabilita' domiciliare'. E poco importa, dicono dalla Cassazione, se queste 'captazioni' siano avvenute 'per soddisfare il principio costituzionale dell'obbligatorieta' dell'azione penale'.
Vedi anche:
- Raccolta di articoli e sentenze sulle intercettazioni
- Le intercettazioni: guida legale

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