Dal 29 settembre sono attivi i Contratti di Sviluppo, un nuovo strumento destinato a sostituire i contratti di programma e di localizzazione, che, dichiara il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, "semplifica le procedure e migliora la tempistica, saltando la valutazione del Cipe". L'obiettivo è rafforzare la struttura produttiva del Paese, in particolare nelle aree svantaggiate e nel Sud, promuovere la crescita e incentivare gli investimenti produttivi anche esteri. Il nuovo strumento del Governo, presentato dal ministro Romani e da Domenico Arcuri, amministratore delegato
di Invitalia, la società che si configura quale soggetto attuatore e interlocutore unico nei confronti delle imprese, dispone di una dotazione iniziale di 400 milioni di euro, finanziati dal ministero dello Sviluppo Economico, con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi. I progetti che potranno beneficiare dei finanziamenti non saranno solo quelli di sviluppo industriale e commerciale. Le risorse infatti, e questa è un'altra novità introdotta insieme alla semplificazione, saranno destinate anche a progetti turistici e che riguardano il settore dei beni culturali. I programmi di sviluppo possono essere promossi da una o più imprese, sia italiane che estere e di qualsiasi dimensione, ed avere ad oggetto uno o più progetti di investimento o di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale. Fonte: Governo.it
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