Tante volte conta più il principio del denaro. E, notizia nella notizia, risorge pure il tanto vituperato DANNO ESISTENZIALE. Ebbene, ho appreso qualche giorno fa di un Giudice del Tribunale di Sorveglianza di Lecce che ha condannato l'amministrazione penitenziaria a risarcire un danno esistenziale provocato a un detenuto extracomunitario. All'interno del carcere di Borgo San Nicola sono ristrette 1350 persone a fronte di una capienza massima di 700; il recluso (per furto) ha ottenuto una copernicana decisione grazie al ricorso presentato dall'Avv. Alessandro STOMEO e dall'Avv. Salvatore CENTONZE per un 29enne tunisino condannato in via definitiva per furto aggravato. Già nel luglio 2009 la Corte di giustizia europea aveva sancito il diritto dei detenuti a vivere in SPAZI ADEGUATI (liquidando un corposo risarcimento a un tale ristretto in una cella di 3 metri quadri), ora, per la prima volta in Italia, un Magistrato di Sorveglianza, il Dott. Luigi TARANTINO, apre la via risarcitoria per tutti gli altri interessati. Nel provvedimento con cui viene recepito il ricorso si precisa che nel penitenziario salentino "si sono verificate lesioni della dignità umana, intesa come adeguatezza del regime penitenziario, soprattutto in ragione dell'insufficiente spazio minimo fruibile nella cella di detenzione", e si dispone, in favore del detenuto, un risarcimento di natura economica dei danni non patrimoniali a carico dell'amministrazione penitenziaria per €220. Una cifretta, sì, ma quel che conta è aver creato un precedente.
Il provvedimento è stato definito una "decisione epocale" dagli avvocati Alessandro Stomeo e Salvatore Centonze, che penso stiano approntando, insieme ad altri Colleghi, una serie di altri ricorsi.
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