La Corte d'Appello di Roma ha riconosciuto il diritto degli immigrati ad ottenere la carta di soggiorno per motivi familiari anche se il loro ingresso in Italia è avvenuto illegalmente. Il caso esaminato dalla Corte si riferisce un Tunisino che pur essendo entrato in Italia come irregolare era però sposato con una cittadina dell'unione europea (una donna rumena). Il decreto della Corte d'Appello ha sostanzialmente recepito un principio sancito dalla Corte di Giustizia della Comunita' Europee (sentenza 25/7/2008) che la questura di Roma e il giudice di primo grado avevano completamente disatteso. Secondo tale principio chi è sposato con un soggetto appartenente all'unione e si trova soggiornare in uno Stato membro di cui non ha la cittadinanza gode delle disposizioni della Direttiva a prescindere dalla modalita' con cui ha fatto ingresso nello stato membro.

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