Zibaldone, ovvero pensieri sparsi, legati alla cronaca o flash che tornano in mente, come files richiamati da chissà quale memoria dispersa. ELISA CLAPS - Brava, Federica SCIARELLI, con la sua trasmissione di servizio "Chi l'ha visto", a tenerne meritoriamente viva la memoria nell'opinione pubblica in questi lunghi diciotto anni, insopportabili per i familiari (la mamma Filomena, il fratello Gildo), inaccettabili per uno Stato democratico (ed infatti il fratello di Elisa, GILDO CLAPS, vorrebbe vedere il colpevole scontare la pena in un penitenziario inglese: come dargli torto?). Potenza: la sedicenne Elisa CLAPS era una studentessa al terzo anno del liceo classico ch'era uscita di casa la mattina del 12 set '93 per recarsi a messa; si perde ogni traccia di lei; secondo le testimonianze, la ragazza, nata nel '77, aveva detto ad un'amica di dover incontrare una persona nella Chiesa della Santissima Trinità, in via Pretoria, in pieno centro storico di Potenza. Finanche il neo-Sindaco di Napoli, Dott. Luigi DE MAGISTRIS, da Sostituto Procuratore di Catanzaro incrociò nelle sue molte, incisive indagini il caso dell'assassinio della ragazza. Ora la Procura
della Repubblica di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Danilo Restivo, unico indagato. Restivo è accusato di omicidio volontario pluriaggravato. E' detenuto nel carcere inglese di Winchester per l'omicidio della sarta 48enne Heather Barnett. Il primo processo che lo vede imputato è proprio quello per l'omicidio della Signora Barnett, trovata morta in casa a Bournemouth (Dorset, sud Inghilterra) il 12 nov '02. In Inghilterra l'11 mag '11 ha avuto inizio il processo vero e proprio. Il Magistrato di coordinamento internazionale Sally Cullen ha incontrato in Procura
a Salerno il pm Rosa Volpe e il gip Attilio Franco Orio. Le innumerevoli perizie effettuate da vari consulenti nonché molte testimonianze sono state determinanti per sbloccare un caso giudiziario, quello di Elisa CLAPS, che ora non è più di moda in tv. Ma il compito di inquirenti, magistrati, avvocati e criminologi non è di compiacere con pensose dichiarazioni le trasmissioni televisive di tarda serata, ormai semplicemente nauseabonde. Celebriamo i processi. Nelle aule di giustizia. Facciamo informazione, seria, documentata, non pettegolezzo. "Un giorno in Pretura", ecco, quello è un programma da seguire per documentarsi, per informarsi. Un brava, quindi, anche a Roberta PETRELLUZZI. Laureata in Scienze biologiche e ricercatrice alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università La Sapienza di Roma, nel '79 viene selezionata, attraverso un provino, quale programmista regista per trasmissioni regionali del Lazio nella neonata RAI3, laboratorio di idee. Nel '87 "Un giorno in Pretura" diventa una trasmissione di prima serata e il 18 gen '88 inizia il suo tragitto sul canale nazionale. Da semplice funzione di controllo sull'andamento della Giustizia, il programma si trasforma in un affresco della realtà italiana. Le aule giudiziarie divengono familiari per gli italiani e Un giorno in pretura passa da quelle di tribunale sino alla Corte di Assise. Federica e Roberta, due fulgidi esempi di come si faccia giornalismo e cronaca giudiziaria: SERIA!
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