Una ricerca condotta dall'istituto Bbmg ha messo in evidenza come stiano cambiando le caratteristiche del consumatore-tipo, che fa la spesa nei negozi e presso i supermercati. Sulla base di quanto riscontrato, è stato possibile tracciare il profilo di un consumatore equilibrato, ossia attento non solo alle proprie esigenze esclusivamente personali, ma anche al contesto sociale, senza, tuttavia, gli eccessi di ambientalismo che spesso vengono risaltati dai media. Persino in piena recessione, è stato scoperto che il 25% degli intervistati sarebbe stato disposto a pagare un po' di più per i prodotti da comprare, se questi avessero però requisiti migliori sia sotto il profilo qualitativo, che in termini di maggiore responsabilità nella difesa dell'ambiente e dei requisiti sociali. Il consumatore-tipo, quindi, non è più quello sbadato di un tempo, che riempie senza criterio il carrello della spesa; sembra essere più accorto, legge gli ingredienti, le caratteristiche di ciò che compra e ne discute online, presso i blog e i siti dedicati al consumo. Le aziende, che inizialmente vedevano la rete come un'intrusione nei propri affari, oggi hanno iniziato a sfruttarne le potenzialità, cercando di carpire i messaggi e le proposte provenienti dal vasto mondo dei consumatori, grazie al miglioramento degli strumenti di indagine.

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