Un tribunale ad hoc per la famiglia e un rafforzamento del già esistente tribunale delle imprese. Così il Governo intende dare una "scossa" all'efficienza e alla qualità della giustizia in materie così delicate.

Da un lato, l'impresa, il cui tribunale, istituito con d.l. n. 1/2012 convertito con l. n. 27/2012, "ha dato buona prova di sé" in termini di efficienza e specializzazione e, quindi, si mira ad estenderne le competenze, comprendendo anche cause di particolare importanza per la competitività del sistema imprenditoriale del Paese, come ad esempio, la concorrenza sleale, la pubblicità ingannevole o la class action a tutela dei consumatori.

Dall'altro, la famiglia e i diritti della persona che richiedono un'attenzione particolare, soprattutto considerata la frammentazione delle competenze in materia distribuite tra giudice ordinario, minorile e tutelare. Al fine di evitare, in considerazione della delicatezza degli interessi coinvolti, inutili duplicazioni di giudizi, incertezze e rischi di contrasti interpretativi, si prevede un'articolazione giudiziaria specifica che si occupi in via esclusiva dell'intero settore, allargando lo spettro delle competenze attribuite ai tribunali per i minorenni e includendovi anche quelle attribuite a quelli ordinari (ad es., diritti dei minori, della famiglia, separazioni e divorzi, ecc.).

Entrambe le misure sono oggetto del disegno di legge contenente delega al Governo che non ha mancato di suscitare qualche perplessità tra gli addetti ai lavori. 

Da più parti, soprattutto in ordine all'istituendo tribunale familiare, si invocano garanzie e qualità essenziali nella trattazione di interessi sensibili come quelli delle cause di famiglia. 


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