L'Autorità chiama l'attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati italiani sull'obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali

Pass vaccinale europeo

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Il passaporto vaccinale è illegittimo senza norme ad hoc. Questa la linea del Garante alla privacy nella discussione che ha preso il via rapidamente in questi giorni sui cosiddetti passa vaccinati, già adottati da alcuni Stati avanti con le vaccinazioni.

La distinzione che va fatta è quella tra il piano europeo e quello nazionale. Green pass, e passaporti (vedi anche Cos'è il passaporto vaccinale europeo) serviranno per viaggiare in Europa e rilanciare il turismo. Il tema sarà affrontato dall'Europa con una serie di garanzie. Il doc digitale dovrà essere compatibile con lo stato d'avanzamento vaccinale dei vari paesi.

In Europa serve una norma che abbia efficacia vincolante per tutti Paesi come nel caso del regolamento perché si va ad incidere sulla libertà di circolazione che tutti i trattati europei e la carta di Nizza stabiliscono come totale, le limitazioni devono avere garanzie. Serve una legge che contemperi il giusto equilibrio tra i liberi convincimenti ed i diritti fondamentali, senza operare discriminazioni.

Pass vaccinale nazionale, serve una legge ad hoc

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Sul piano nazionale le cose si muovono diversamente. Il garante della privacy, circa l'esigenza di rendere l'informazione sull'essersi o meno vaccinati come condizione per l'accesso a determinati locali o per la fruizione di taluni servizi (es. aeroporti, hotel, stazioni, palestre ecc.) chiarisce che serve fare attenzione sull'obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali.

Nello specifico, i dati relativi allo stato vaccinale, sono dati particolarmente delicati e un loro trattamento non corretto potrebbe far incorrere in conseguenze gravissime per la vita e i diritti fondamentali delle persone: tradursi in discriminazioni, violazioni e compressioni illegittime di libertà costituzionali.

Dunque il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi, dovrà essere oggetto di una norma di legge nazionale, conforme ai principi in materia di protezione dei dati personali. Dovrà, in particolare, rispondere ai criteri di proporzionalità, limitazione delle finalità e di minimizzazione dei dati), in modo da realizzare un equo bilanciamento tra l'interesse pubblico che si intende perseguire e l'interesse individuale alla riservatezza.

La segnalazione al Parlamento

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La questione dovrà essere necessariamente oggetto di una prossima segnalazione e trattazione in parlamento. In caso di mancanza di base giuridica normativa - sulla cui compatibilità con i principi stabiliti dal Regolamento Ue il Garante si riserva di pronunciarsi - l'utilizzo in qualsiasi forma, da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è da considerarsi illegittimo.


Foto: 123rf.com
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