La marca da bollo è un metodo per pagare l'imposta di bollo, che colpisce atti, registri e documenti ed è dovuta fin dall'origine o in caso d'uso

Marca da bollo: che cos'è

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La marca da bollo è un tagliandino che attesta il pagamento dell'imposta di bollo, ovverosia l'imposta che colpisce la ricchezza in occasione di una manifestazione indiretta della capacità contributiva, disciplinata dal DRP 642/1972. Spetta al Ministro delle finanze il compito di determinare forma, valore e caratteri distintivi delle marche da bollo. Una volta apposta sul documento o l'atto che ne è soggetto non si può scrivere o apporre timbri sulla stessa, tranne che per eseguirne l'annullamento.

Oggetto della marca da bollo

La marca da bollo colpisce l'atto che è scritto su carta, per questo si dice che è la relativa imposta è un'imposta cartolare, anche se in realtà non è il materiale a essere colpito dall'imposizione, ma il contenuto degli atti e dei documenti, a prescindere dalla materia che è stata utilizzata per formarli.

Quando è dovuta l'imposta di bollo?

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L'imposta di bollo è dovuta:

  • fin dall'origine per gli atti, i documenti e i registri indicati nella parte I dell'allegato A del DPR 642/1972 se formati nello Stato;
  • in caso d'uso, ossia quando gli atti, i documenti e i registri indicati nella parte II dell'allegato A del DPR 642/1972 sono presentati all'ufficio del registro per la registrazione. In questo caso l'imposta è dovuto nella misura stabilita dalle leggi in vigore nel momento in cui si fa uso dell'atto, del documento o del registro.

Come si paga la marca da bollo?

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La marca da bollo si può pagare:

  • versando l'importo all'intermediario convenzionato con l'Agenzia delle Entrate, che rilascia apposito contrassegno con modalità telematica;
  • in modo virtuale, pagando l'imposta all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate, agli altri uffici autorizzati, o tramite versamento su conto corrente postale.

Il DPR 642/1972 all'art. 14 prevede speciali modalità di pagamento come l'applicazione di una speciale impronta apposta da macchine bollatrici, le cui caratteristiche tecniche, i requisiti necessari per l'autorizzazione al loro uso, i termini e le modalità d'applicazione sono stabilite con decreto del Ministro delle Finanze.

Cosa succede se le marche da bollo sono irreperibili?

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L'art. 32 del DPR n. 642/1972 stabilisce che in presenza di un'impossibilità oggettiva di procurarsi le marche da bollo, questa circostanza deve essere fatta presente nell'atto che ne ne è soggetto. In questo caso il contribuente può provvedere al pagamento corrispondendo l'imposta direttamente agli uffici del registro o versando l'importo corrispondente su conto corrente postale a questi intestati. La ricevuta di pagamento deve contenere la causale del versamento stesso ed essere allegata all'atto o documento a cui si riferisce.

Importi marca da bollo previsti dalla legge

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Il nostro ordinamento prevede attualmente diversi tagli di marca, alcuni d'importo fisso, altri invece calcolati in misura percentuale sull'importo del documento a cui va apposta:

  • 2 euro su fatture e ricevute fiscali cartacee o elettroniche d'importo superiore a 77,47€ non soggette a Iva;
  • 12 per mille sull'importo della cambiale;
  • 16 euro sugli atti societari e notarili e delle pubbliche amministrazioni e sui contratti di locazione che devono essere registrati presso l'Agenzia delle Entrate;
  • 32 euro ogni 100 pagine dei libri giornale di imprenditori, società di persone, consorzi, etc.
  • 230 euro in sede di compravendita immobiliare.

Chi deve pagare la marca da bollo?

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Sono soggetti ad apporre la marca da bollo:

  • tutti i soggetti che firmano, ricevono, stipulano o accettano documenti, atti e registri;
  • e chi fa uso di un atto, documento o registro.

Atti esonerati dall'imposta di bollo

Non sono soggetti al pagamento dell'imposta di bollo, compresa quindi sotto forma di marca, gli atti legislativi e, a meno che la legge non disponga diversamente, gli atti amministrativi di Stato, Regioni, Province, Comuni e loro consorzi. L'art. 8 della DPR 642/1972 stabilisce infatti che: "Nei rapporti con lo Stato l'imposta di bollo, quando dovuta, e' a carico dell'altra parte, nonostante qualunque patto contrario."

Come si annulla una marca da bollo?

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Un marca da bollo si deve "annullare" per impedire che altri la possano utilizzare, anche perché la legge vieta l'utilizzo di marche deteriorate o utilizzate da terzi. L'art 12 del DPR 642/1972 prevede che "L'annullamento delle marche deve avvenire mediante perforazione o apposizione della sottoscrizione di una delle parti o della data o di un timbro parte su ciascuna marca, e parte sul foglio. Per l'annullamento deve essere usato inchiostro o matita copiativa. Sulle marche da bollo non e' consentito scrivere ne' apporre timbri o altre stampigliature tranne che per eseguirne l'annullamento (...)".

Omesso versamento dell'imposta

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L'art. 25 del DPR 642/1972 sanziona l'omesso versamento totale o parziale dell'importo dovuto, stabilendo che "Chi non corrisponde, in tutto o in parte, l'imposta di bollo dovuta sin dall'origine è soggetto, oltre al pagamento del tributo, ad una sanzione amministrativa dal cento al cinquecento per cento dell'imposta o della maggiore imposta".

L'omesso versamento, in ogni caso, può essere sempre regolarizzato ai sensi del successivo art. 31, secondo il quale: "Gli atti e i documenti soggetti a bollo, per i quali l'imposta dovuta non sia stata assolta o sia stata assolta in misura insufficiente, debbono essere sempre regolarizzati mediante il pagamento dell'imposta non corrisposta o del supplemento di essa nella misura vigente al momento dell'accertamento della violazione. La regolarizzazione e' eseguita esclusivamente dagli Uffici del registro mediante annotazione sull'atto o documento della sanzione amministrativa riscossa".

Leggi anche la guida Imposta di bollo


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