Pedofilia sul web: controllo e prevenzione

(Dott.ssa Cesira CRUCIANI)

 

Sono 163 i siti web pedofili finiti nella black list controllata dalla polizia postale, tutti i provider si sono impegnati a bloccarne le pagine, ovunque fossero scaricate, in qualsiasi Paese d’Europa.

Un controllo che non può limitarsi ai confini nazionali, l’Unione Europea ha pertanto stanziato 55 milioni di euro e nuovi strumenti per sostenere il progetto “Safer Internet”, che ha come obiettivo quello di coinvolgere le famiglie in un uso più sicuro del web, tracciabilità dei movimenti finanziari, blocco pagamenti on line e soprattutto la messa in comunicazione dei casellari giudiziari per individuare il pedofilo transfrontaliero.

 

Le vittime insidiate sul web sono sempre più piccole, si è passati dai 10 anni nel 2003 ai 7 anni di età, nell’ultimo anno secondo Internet foundation c’è stato un aumento del 16% degli abusi sui minori su internet, facilitanti anche dalla tecnologia dei telefonini di ultima generazione.

 

Il Prof. Vincenzo Mastronardi, psichiatra, criminologo e titolare di psicopatologia forense alla Sapienza, non crede al pentitismo dei pedofili. “Basta un nuovo contatto ed il problema si può riproporre, il crimine è transfrontaliero e quello che maggiormente impensierisce è la scarsa percezione del problema da parte delle famiglie che lasciano troppo spesso i bambini in balia di internet. Controllo e prevenzione è la regola da non dimenticare, il 24% degli adolescenti che usano internet sono andati con persone molto più grandi conosciute in chat, questo è un dato che sconvolge”.

 

La Regione Lazio è al terzo posto in Italia , per il numero di decreti di perquisizione domiciliare effettuati dal NIT (Nucleo Investigativo Telematico istituito presso la Procura di Siracusa) per reati connessi alla pedofilia. Nel 2007 (dati forniti dal NIT), sono stati 61 i decreti di perquisizione effettuati nel Lazio, la famiglia, la scuola e i provider devono essere sempre più coinvolti nella lotta contro la pedofilia.

 

Secondo una indagine del Moige svolta nel Lazio, il 76% delle famiglie sono preoccupate e solo un genitore su dieci sa come affrontarla. Tra le regioni più a rischio pedofilia la Lombardia è al primo posto con 121 decreti di perquisizione, seguita dal Veneto con 75.