Un fulmine a ciel sereno. E' questa la sensazione di incredulità che serpeggia tra i movimenti in difesa dei consumatori e i sindacati, davanti all'annuncio del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che il governo aumenterà le accise sulla benzina di 1-2 centesimi, per finanziare il fondo per la cultura. Una decisione contestata da tutte le sigle dei consumatori e fortemente contrastata dalla Cisl, che giudicano aberrante, in un momento in cui già gli automobilisti devono sborsare 300 euro in più per gli aumenti del prezzo del petrolio. Non capiscono la Cisl e le numerose associazioni
dei consumatori come sia possibile che il governo vari una tale misura, nello stesso momento in cui convoca tavoli al ministero per lo sviluppo economico, per valutare le modalità di riduzione dell'iva, al fine di calmierare i prezzi dei carburanti. Su tutte le furie anche i gestori delle pompe, che giudicano l'iniziativa dissennata. Lo sconcerto per l'intervento sulle accise è così trasversale tra le categorie interessate, che si spera il governo possa retrocedere dall'attuare quanto già annunciato. Non si mettono in dubbio i fondi per la cultura, ma prendere altri 400 milioni dalle tasche degli automobilisti è qualcosa di eccessivo.

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