È stata approvato nella seduta del 21 gennaio scorso il regolamento di attuazione della "Legge-Gelmini" di riforma dell'università (l.240/2010) per quanto concerne l'abilitazione scientifica nazionale per accedere alla prima e seconda fascia dei professori universitari. Il regolamento si interessa di disciplinare i tempi e le modalità di indizione delle procedure per conseguire l'abilitazione e anche l'invio telematico delle domande di partecipazione corredate dai titoli e dalle pubblicazioni scientifiche. Dalla nota diffusa da palazzo Chigi, emerge inoltre che la durata dell'abilitazione è di quattro anni e il mancato conseguimento della stessa preclude la partecipazione a tutte le procedure di abilitazione nel biennio successivo per la medesima fascia o per la fascia superiore. I criteri di valutazione verranno disciplinati in un decreto di natura non regolamentare e saranno sottoposti a verifiche quinquennali sulla base dei pareri espressi dal Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e dall'Agenzia
Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) come previsto dall'art. 4 del decreto attuativo. È possibile che venga inserito un numero massimo di pubblicazioni da presentare che, in ogni caso, non potrà mai essere inferiore a dodici. Le procedure di abilitazione si svolgeranno presso università individuate per sorteggio da una lista di università "idonee" e per ciascuna procedura verrà nominato un responsabile del procedimento. Il decreto disciplina infine la formazione delle "commissioni nazionali" (artt. 6, 7 e 8) e delle modalità attraverso le quali, in seguito alla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni, le commissioni stesse attribuiscono o meno l'abilitazione, con una delibera adottata a maggioranza dei propri membri.

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