Nonostante la Cina non sia di certo tra i Paesi più virtuosi in materia di rispetto dell'ambiente, forse proprio per colmare il gap ecologico che li separa dall'Occidente, è sicuramente in cima alla graduatoria delle potenze che, almeno nell'ultimo periodo, stanno investendo maggiormente in fonti di energia rinnovabili e con bassi livelli di inquinamento. Consapevole di ciò, l'Italia ha iniziato un cammino di avvicinamento e collaborazione con il colosso cinese, soprattutto per quanto concerne la mobilità sostenibile. Negli ultimi anni, infatti, numerose imprese italiane, operanti in special modo del settore auto e componentistica, hanno tessuto una fitta rete di contatti e scambi commerciali con imprese cinesi, soprattutto dopo lo slancio rappresentato dalla realizzazione della nota joint venture fra Fiat e un'azienda cinese per la costruzione di automobili in Cina. Nel quadro di questi rapporti si aggiunge un altro importante elemento di rilancio: lo scorso 7 ottobre è stato sottoscritto dal Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e dal Ministro della scienza e della tecnologia della Repubblica Cinese Wan Gang un protocollo d'intesa che ha lo scopo di incoraggiare ulteriormente gli scambi tra il nostro Paese e la Repubblica Popolare Cinese per quanto riguarda il sostegno della green economy
e la lotta all'inquinamento. In particolare l'Italia è stata scelta come partner per l'attuazione del progetto denominato "Mille auto elettriche/ibride in 10 città", proposto nel 2009 dal governo cinese.

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