Domani, 7 aprile 2010, è convocato presso il Ministero della Giustizia un primo tavolo programmatico in previsione dell'elaborazione dello Statuto per le professioni liberali. In via Arenula, alle ore undici, nel corso di una sorta di stati generali delle libere professioni, verranno rivisitati i Decreti Bersani sulle liberalizzazioni. Va premesso, per quanto concerne la liberalizzazione della pubblicità per gli avvocati, che la normativa italiana venne semplicemente adeguata alla direttiva comunitaria (2000/31/CE dell'8 giugno 2000 - Parlamento
Europeo e Consiglio). L'art. 8 di questa direttiva prevede che gli stati membri debbono autorizzare i professionisti all'impiego di comunicazioni commerciali, purché nel rispetto delle regole professionali relative, in particolare, all'indipendenza, alla dignità, all'onore della professione, al segreto professionale e alla lealtà verso clienti e colleghi. Sotto questo profilo di certo i giovani avvocati possono trarne un vantaggio data la possibilità di farsi conoscere in tempi ragionevolmente rapidi. Va, peraltro, posto in luce che il divieto per un avvocato di far conoscere la propria attività professionale determinava un ingiusto vantaggio nei confronti di chi utilizzava altri strumenti di visibilità. Un giovane avvocato poteva essere anche molto bravo ma non aveva la possibilità di farsi conoscere se non passando attraverso canali anomali e surrettizi oppure ricorrendo a quella cd. pubblicità occulta, come è accaduto ad esempio nell'ambito dell'infortunistica stradale o della responsabilità medica
. Il profilo che ha eliminato i minimi tariffari merita, invece, un ripensamento. Sotto tale secondo profilo, benchè l'intento dichiarato fosse quello di aumentare la competitività tra gli avvocati agevolando i più giovani, di fatto il provvedimento si è rivelato uno strumento che ha consentito il reclutamento di lavoro a basso costo ai danni dei più giovani. I cittadini non se ne sono avvantaggiati perchè non hanno goduto di forza contrattuale nella determinazione dell'onorario e comunque quasi mai (anche in passato) hanno pagato i minimi tariffari; se ne sono avvantaggiati, invece, i cd. clienti continuativi ossia quegli enti (pubblici o privati) che hanno avuto forza contrattuale (basata appunto sulla quantità degli incarichi) per ottenere riduzioni sull'onorario sotto ai minimi di tariffa. Al tavolo programmatico parteciperanno tutti i Presidenti dei Consigli Nazionali. L'auspicio è che si tenga conto dell'effettivo interesse della collettività, creando una cabina di regia che monitori costantemente l'impatto effettivo delle norme che si andranno a congegnare.
Per una guida ragionata sul pacchetto Bersani si vedano le news di Silvia Vagnoni del 7 luglio 2006 (da tale nota si ha accesso ad un dossier sintetico e completo sulle liberalizzazioni) e del 5 aprile 2007, quest'ultima relativa al secondo pacchetto di riforme.
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