Un medico che dichiara falsamente di aver lavorato un'ora in più commette il reato di truffa. Lo afferma la Corte di Cassazione secondo cui "l'aver indicato un numero di ore di lavoro straordinario superiore al reale", anche se si tratta di una sola ora, costituisce una condotta idonea ad indurre in errore l'amministrazione di appartenenza all'atto del conteggio delle ore da retribuire. Su queste basi la seconda sezione penale (sentenza 2772/2010) ha confermato una condanna per tentata truffa
inflitta ad un medico reo di aver attestato sul foglio presenze giornaliero un'ora di servizio in piu'. In primo grado il Tribunale aveva assolto il medico affermando che si era trattato pur sempre di un arco temporale troppo breve per far scattare la condanna. Di diverso avviso la Corte d'Appello che emetteva invece sentenza di condanna. L'imputato rivolgendosi alla Suprema Corte ha sostenuto che la sua condotta non poteva considerarsi offensiva posto che aveva interessato un arco temporale troppo breve. Nulla da fare però. Anche se la pubblica accusa aveva concluso per l'assoluzione, la Cassazione ha respinto il ricorso affermando che è da considerarsi di "apprezzabile offensivita'" anche il fatto di aver indicato falsamente una sola ora di lavoro in piu'.
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