"In un momento in cui le conseguenze della crisi sono ancora pesanti per l'occupazione, è necessario indirizzare le competenze degli inoccupati verso la domanda dell'attuale mercato del lavoro attraverso un'adeguata formazione". Con queste parole il Ministro Sacconi ha commentato la presentazione del tavolo con le parti sociali per l'individuazione delle linee guida per la formazione 2010. Il tavolo con le parti sociali si è tenuto il 15 dicembre scorso presso Palazzo Chigi e, secondo quanto si apprende da una nota diffusa dal Consiglio dei Ministri, ammonta a più di 3 miliardi e mezzo la cifra messa a disposizione per la formazione degli inoccupati, dei disoccupati e dei cassaintegrati nel prossimo anno. Stato, Regioni e Parti Sociali lavoreranno insieme per creare le condizioni favorevoli per superare il momento di crisi economica che grava sull'occupazione. Per questo motivo, la formazione dovrà essere quindi tarata sui fabbisogni professionali dei settori e delle imprese. "L'obiettivo - continua Sacconi - è di dare uno stimolo di maggiore impulso ed efficacia, perchè le persone non siano lasciate a se stesse nell'inattività". Sarà fondamentale quindi il ruolo sussidiario delle organizzazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori che saranno chiamate a individuare gli "investimenti formativi mirati", come si legge dalla nota del governo
, al fine di produrre l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il governo fa sapere inoltre che il prossimo tavolo con le parti sociali si avrà a metà gennaio per arrivare fine mese alle linee guida. Tra le azioni ipotizzate ci sono una "regia nazionale" per rilevare su base regionale e settoriale i fabbisogni di competenze attraverso organizzazioni di categoria, consulenti del lavoro, agenzie del lavoro, enti bilaterali; diffusione del metodo di apprendimento "per competenze" al posto del metodo "scolastico"; accesso degli inoccupati a tirocini di inserimento, corsi di istruzione e formazione tecnico superiore (IFTS), contratti di apprendistato; formazione degli adulti. Infine l'accreditamento su base regionale di "valutatori" indipendenti che possano certificare le competenze effettive dei lavoratori.

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