Dopo la sentenza della Corte di Cassazione secondo cui gli studi di settore costituiscono presunzioni semplici e quindi, da soli, non legittimano l'accertamento i Consulenti del lavoro hanno espresso la loro soddisfazioe. La sentenza (n.26635/2009), spiegano i consulenti, "conferma l'orientamento ormai prevalente in materia di accertamento da studi di settore: presunzioni semplici, che quindi, per consentire la rettifica dei ricavi dichiarati dal contribuente, debbono essere suffragati da ulteriori elementi gravi, precisi e concordanti". La Cassazione aveva già affermato in altre occasioni che questa fosse l'interpretazione più corretta e anche l'Agenzia
delle Entrate aveva di recente modificato i prori orientamenti. "Da ultimo nel 2009, invitando i propri uffici periferici, in caso di scostamento da parte dei contribuenti, ad approfondire l'esame della posizione verificando la situazione degli altri periodi di imposta affiancando anche la verifica con il cosiddetto redditometro". Ciò che si aspica, consludono i Consulenti del Lavoro è che "l'Agenzia delle Entrate abbandoni i numerosi ricorsi pendenti nelle commissioni tributarie che hanno preso la mosse da accertamenti basati solo sugli studi di settore; nonche' una variazione immediata delle modalita' gestionale degli accertamenti".

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