Luca Palamara, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, nel corso dell'audizione in commissione Giustizia del Senato, ha ribadito che i dati sul rischio prescrizione nel caso di entrata in vigore del disegno di legge su processo breve sono altamente attendibili. Palamara dichiara che il calcolo dell'ANM "si inserisce in una previsione che possiamo definire 'dinamica' e non 'istantanea', in quanto non puo' essere limitato ai soli procedimenti che risulterebbero gia' prescritti al momento dell'entrata in vigore, ma anche a tutti quelli per i quali, essendo gia' stata esercitata l'azione penale, e' prevedibile l'estinzione prima della pronuncia della sentenza
di primo grado (si pensi ad esempio a quei rocedimenti per i quali sono trascorsi un anno, 11 mesi e 20 giorni)". "Per questo motivo l'Anm - continua Palamara - ha ritenuto doveroso fornire i dati (piu' che attendibili, perche' provienienti dai colleghi che operano nei tribunali, nelle sezioni giudicanti, negli uffici del gip, nelle procure) dei maggiori tribunali italiani. Per ognuno dei capoluoghi di distretto o dei tribunali considerati e' stata indicata la percentuale dei procedimenti in fase di udienza preliminare o di dibatimento, destinati a prescrizione processuale nell'ipotesi di immediata entrata in vigore del disegno di legge (o perche' gia' prescritti, o perche' di imminente prescrizione, o perche' di probabile prescrizione nel tempo residuo del biennio, gia' iniziato in date diverse per ciascun processo). Si e' altresi' precisato, nei giorni scorsi, che la percentuale era riferita ai soli processi pendenti in primo grado e gia' in fase di udienza preliminare o di dibattimento". I dati - secondo quanto spiega Palamara - sarebbero stati ricavati "effettuando il calcolo sul numero dei processi per i quali e' stata esercitata l'azione penale e non sul totale dei procedimenti penali iscritti (comprensivo ad esempio dei procedimenti iscritti contro ignoti, o dei procedimenti per i quali e' stata chiesta l'archiviazione, o dei procedimenti per i quali e' stata chiesta l'emisisone del decreto penale di condanna)".

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