Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato notizia (newsletter del 24 febbraio-2 marzo 2003) di una recente pubblicazione del Gruppo Europeo sull'Etica nelle Scienze e nelle Nuove Tecnologie in cui vengono segnalti all'opinione pubblica, e a tutti i soggetti con responsabilità politiche, i problemi legati alla pubblicità dei test genetici via Internet. Tale Gruppo, che riunisce esperti di varie discipline (tra cui il Garante per la protezione dei dati personali) e che si occupa di offrire consulenze e indicazioni sugli aspetti etici dell'attività scientifica e delle nuove tecnologie, alla Commissione UE, ha precisato che le informazioni fornite dai messaggi pubblicitari sono spesso fuorvianti e imprecise e che i test genetici possono avere conseguenze negative se non vengono accompagnati da un'adeguata consulenza. La commercializzazione di massa dei test genetici, spiega il Garante, "pone molti e gravi problemi etici, sociali, giuridici e tende a trasformare uno strumento eminentemente diagnostico in una merce alla stregua di ogni altra, creando una domanda che può avere conseguenze potenzialmente laceranti per il tessuto sociale ed i rapporti interpersonali. In molti casi non ci sono sufficienti garanzie nella raccolta dei dati genetici inviati per i test e possono essere messe a rischio sia la salute delle persone sia la riservatezza dei dati sanitari".

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