D'ora in avanti chi desidera organizzare una festa aperta al pubblico (e non sono solo ai propri clienti), in un agriturismo dovrà prima chiedere il via libera al sindaco. Senza l'autorizzazione infatti il gestore dovrà pagare una multa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 15375/2009) precisando che "la previsione di partecipazione" ad eventi ricreativi "da parte di persone di passaggio elide l'applicabilita' della normativa concernente i soli ospiti delle aziende di agriturismo e dimostra con l'afflusso di persone di passaggio la dilatazione delle riunioni ben oltre l'ambito di eventi limitati ai clienti dell'azienda". E' per questo che si rende necessari l'autorizzazione "in relazione all'ordine pubblico e all'organizzazione". La vicenda esaminata dalla Corte riguarda il caso del proprietario di un agriturismo che si era visto irrogare una multa
per aver organizzato due feste danzanti senza autorizzazione. La multa veniva convalidata dal Giudice di pace e ora anche dalla Corte di Cassazione. Nel suo ricorso, il titolare, aveva sostenuto che si era trattato di due eventi occasionali e che comunque non ci sarebbe stato l'obbligo di richiedere l'autorizzazione. Nel respingere il ricorso la Corte è stata tassativa. L'autorizzazione del sindaco è necessaria in relazione all'ordine pubblico e all'organizzazione che ne consegue. Nè si può parlare di sporadicità degli eventi giacché annota la corte "la successiva cessazione di tali eventi ben poteva essere dovuta alla contestazione delle infrazioni".

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