Per poter scegliere liberamente se chiamarsi con il cognome di mamma o di papà bisogna attendere di essere maggiorenni. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione occupandosi del caso di un ragazzo di Salerno che per ben 19 anni si era chiamato con i nomi alterni dei due genitori. Solo ora la Corte di Cassazione gli ha dato il via libera per decidere liberamente e di recarsi quindi all'anagrafe per avvalersi 'autonomamente e personalmente dei rimedi amministrativi in tema di cambiamenti e modificazioni del nome e del cognome' cosi' come disposto dall'ordinamento dello stato civile in base del Dpr 396 del 2000. Detto così può apparire tutto molto semplice ma per il giovane l'iter giudiziario è stato lungo e difficile. Come ricostruisce la Cassazione (sentenza 12147/2009), alla nascita il riconoscimento era stato fatto solo dalla madre mentre il padre si era fatto vivo (per il riconoscimento) solo a distanza di 4 anni. Il Tribunale per i minorenni di Salerno e la corte d'Appello inizialmente avevano stabilito che il ragazzo dovesse portare solo il congome paterno. Il caso finiva in Cassazione che sottolineava la necessità di valutare se effettivamente 'l'interesse esclusivo del minore' fosse quello di avere un solo cognome o se non fossero maturi i tempi per chiamarlo con il cognome della madre.
IL caso tornava alla Corte d'appello e veniva riesaminato. La nuova pronuncia stabiliva che il ragazzo dovesse mantenere il cognome materno. Ancora una volta la vicenda tornava in Cassazione e, poi, nuovamente alla Corte d'Appello che questa volta stabiliva che il giovane, oramai 17enne dovesse utilizzare entrambi i cognomi. Con una terza ed ultima decisione la Cassazione ha ora deciso che il ragazzo divenuto maggiorenne potra' finalmente decidere autonomamente di chiamarsi, come lui da sempre aveva desiderato: con il 'solo cognome materno'.

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