Il noto professore di Terni che, per rivendicare la libertà di insegnamento, la libertà religiosa e la laicità dello stato della scuola pubblica, ha rimosso il crocifisso affisso sulla parete dietro la cattedra durante l'ora della sua lezione è stato convocato dal Consiglio di disciplina Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione). A difendere il prof, invece, scende in campo il Cobas che ha annunciato una manifestazione di solidarietà al docente che si terrà a Roma in piazza della Repubblica alle ore 15, Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, ha dichiarato che "L'ordine del dirigente scolastico dell'istituto 'Casagrande' di Terni di non rimuovere il crocifisso e la minaccia di provvedimenti disciplinari si configurano come atti discriminatori sul luogo di lavoro. Per giunta va ricordato che non esiste alcuna norma che preveda l'obbligo del crocifisso in aula, essendo abrogate le norme fasciste che inserivano il crocifisso tra gli arredi scolastici nelle scuole elementari e medie, in base alla sentenza
della Cassazione del 1 marzo 2000'. Secondo Bernocchi si tratterebbe di un attacco discriminatorio che "si inserisce in un quadro caratterizzato dalle sistematiche ingerenze della chiesa cattolica nelle vita politica italiana, di cui abbiamo avuto eclatanti dimostrazioni in questi giorni con la presentazione da parte del governo prima di un decreto legge e poi di un ddl, scritti sotto la dettatura del Vaticano, che puntavano a invalidare una sentenza della Corte di Cassazione e a violare pesantemente la tutela delle libertà personale di una donna da 17 anni in stato vegetativo irreversibile'.

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