La Cassazione 661/2003 ha stabilito che se un matrimonio finisce per via di un marito troppo taccagno, scatta l'addebito della colpa per la separazione
Se un matrimonio finisce per via di un marito troppo taccagno, scatta l'addebito della colpa per la separazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con una sentenza (n. 661 del 2003) che non lascia dubbi di sorta: l'addebito della colpa va attribuito al coniuge che, pur disponendo di denaro e di concreti guadagni sia, proverbialmente parlando, troppo tirchio.

I Giudici di Piazza Cavour hanno cosi respinto il ricorso di un marito che si era visto addebitare la colpa della separazione con la moglie alla quale, pur avendo disponibilità economiche, faceva mancare i più elementari mezzi di sussistenza infliggendole così umiliazioni e violenze morali spinte fino al ferimento dell'amor proprio della donna.

Nella sentenza si sottolinea come questa condotta riprovevole abbia di fatto inciso in modo determinante sulla crisi coniugale.


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