Nell'ambito di una operazione condotta dalla Polizia Postale di Catania per contrastare il dilagante fenomeno della pedofilia online sono stati indagati 28 italiani ritenuti responsabili della divulgazione in internet di materiale pedopornografico. La diffusione di materiale avveniva tramite programmi di file sharing o peer-to-peer. I video pedo pornografici, in particolare venivano diffusi attraverso l'utilizzo di E-mule. L'indagine compiuta dalla Polizia Postale si è svolta con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedo-pornografia On-line (CNCPO) di Roma. Numerose le province italiane interessate dalle indagini che da catania si sono estese ad Ancona, Bergamo, Bologna, Caserta, Cuneo, Firenze, Latina, La Spezia, Lucca, Milano, Mantova, Napoli, Padova, Pisa, Pordenone, Reggio Calabria, Roma, Taranto e Torino. Dall'indagine è anche emerso che alcune connessioni ad internet per lo scambio dei file pedo-pornografici sono avvenute da uffici pubblici.

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