L'etilometro utilizzato dalle forze dell'ordine non è sufficiente a provare, da un punto di vista giuridico, la colpevolezza di un conducente in stato di ebbrezza. E' quanto afferma il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze che ha così prosciolto un uomo sorpreso ubriaco alla guida della sua auto. A darne notizia è il "Quotidiano Nazionale" che sottolinea come il Gip già da diversi mesi respinge decine di richieste di decreti penali di condanna avanzate dalla Procura. Commentando la vicenda, il procuratore aggiunto Giuseppe Soresina afferma: "Quella delle morti per guida in stato di ebbrezza
e' una delle tante emergenze di questo Paese. Le forze dell'ordine sono ben attente, la procura fa quel che puo' e adesso ci troviamo a fare i conti con la preoccupazione per queste pronunce contro l'etilometro che non sono condivise ne' da noi ne' dai giudici di questo o di altri tribunali. E' una strana giurisprudenza che sta indebolendo l'attivita' di repressione di questi reati e rischia di creare un vuoto legislativo notevole e preoccupante" "La dura presa di posizione -riferisce 'QN'- e' susseguente il ricorso in Cassazione della procura di Firenze proprio contro una delle sentenze di non luogo a procedere emessa dal Gip antietilometro nei confronti di un 56enne, reo di aver provocato un incidente stradale sotto l'effetto di alcool (tre volte sopra il limite di legge) nel 2007. Nel motivare la sua decisione, il gip aveva spiegato che 'se l'esito della misurazione con l'apparecchio portatile e' positivo, ad esso non consegue l'accertamento della soglia penalmente rilevante', che deve avvenire solo in uffici di polizia giudiziaria o in ospedali".
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