La Corte di Cassazione afferma che la Franzoni ha ucciso lucidamente il figlio Samuele senza perdere il "contatto con la realta' ed inalterata coscienza di se' e delle proprie azioni". Una serie di contraddizioni l'avrebbero tradita. Ecco in sintesi quanto rilevato dalla Corte:
1. La posizione del pigiama che è stato trovato sotto al piumone. La Corte rileva che se il pigiama fosse finito sotto il piumone "quando la Franzoni ricopri' il bambino dopo averlo sistemato nel letto matrimoniale esso non si sarebbe potuto macchiare ne' avrebbe potuto dare origine alla 'void area' (zona immune da macchie ematiche), mentre se fosse rimasto sopra al piumone non avrebbe potuto essere rinvenuto al di sotto del medesimo, in fondo al letto, tra le lenzuola)".
2. Anche le telefonate al marito sono "intrinsecamente contraddittorie", spiega la Corte e "alquanto effettuate in ritardo rispetto all'ora del rientro" della Franzoni "in casa tra le 8.27'30' e le 8.29'26'. La telefonata al marito inoltre è stata fatta sull'utenza dell'ufficio, da cui la donna lo sapeva assente, anziche', come sarebbe stato naturale, sul suo cellulare.
3. La Franzoni, secondo la Corte non ha giustificato la "scomparsa di uno dei calzini bianchi certamente gia' indossati, posto che uno solo ne venne rinvenuto in casa, sporco del sangue della vittima".
4. La donna di Cogne secondo Piazza Cavour, si sarebbe contraddetta anche nelle dichiarazioni "sulla circostanza dell'avvenuta chiusura o meno della porta d'ingresso a chiave, avendo la Satragni, ritenuta dai giudici con certezza affidabile sul punto, riferito che la donna, nell'immediatezza, a specifica domanda o rilievo di uno dei presenti, rispose, con fare quasi risentito, di averla (come, peraltro, sua costante abitudine) regolarmente chiusa, salvo cambiare successivamente versione davanti agli inquirenti".

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