In tema di risarcimento del danno la Corte di Cassazione (sentenza 1690 del 25 gennaio 2008) ha chiarito che nelle ipotesi di danno alla persona è possibile riconoscere al danneggiato il risarcimento del danno patrimoniale futuro che si configura come una "conseguenza probabile della subita invalidità permanente". Tale danno, secondo la Corte deve essere valutato "su base prognostica" e per questo chi intende ottenere il ristoro di questo tipo di danno può anche avvalersi di presunzioni semplici. In altri termini, una volta fornita la prova di una riduzione della capacità di lavoro specifica, se essa è di una certa entità e non rientra tra le cosiddette micropermanenti (che - spiega la corte - non producono danno patrimoniale, ma costituiscono mere componenti del danno biologico), "è possibile presumersi che anche la capacità di guadagno risulti ridotta nella sua proiezione futura, qualora la vittima già svolga un'attività o presumibilmente la svolgerà".

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