Le vittime di ex mariti violenti non sono punibili se danno del "criminale assassino" al loro ex in reazione anche non immediata ad un sopruso ricevuto. E' quanto sancisce la quinta sezione penale della Corte di Cassazione (Sentenza 138/2008) che ha così accolto il ricorso di una donna siciliana, che si era vista condannare per ingiuria dai giudici di merito proprio per aver definito "assassino criminale' il suo ex marito. Sta di fatto che l'ex consorte due giorni prima aveva aggredito lei, il figlio e l'ex suocero. Secondo la Corte, che ha annullato la condanna, la donna non puo' essere punita perché sussiste una causa di giustificazione dettata dalla provocazione anche se il suo sfogo e' arrivato in ritardo.
Secondo la Corte "il requisito della immediatezza va comunque ricollegato a una situazione psichica che ben puo' perdurare nel tempo per esplodere anche a distanza di tempo per un episodio trascurabile in se', ma che scatena la condotta reattiva fino a quel punto contestata". La reazione verbale nel caso esaminato dalla corte era dunque "conseguita all'azione violenta posta in essere dall'ex marito due giorni prima".

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: