La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. n. 25313/2007) ha stabilito che è legittimo il comportamento del datore di lavoro che adibisce i propri dipendenti a mansioni inferiori quando detto demansionamento ha il fine di consentire la riorganizzazione produttiva e l'accrescimento delle professionalità di ciascuno ed evitare la crisi aziendale.
Gli Ermellini hanno quindi ribadito la legittimità delle previsioni contrattuali intese nel senso della flessibilità e della intercambiabilità nell'ambito di un'ampia area di professionalità diverse.
Con questa decisione la Corte ha ritenuto legittimo il licenziamento (per giusta causa) deciso dal datore di lavoro nei confronti di un lavoratore che si era rifiutato di eseguire la propria prestazione, ritenendola estranea alla qualifica di appartenenza.

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