Roma (Adnkronos)- D'ora in avanti, chi si sia visto riconoscere il risarcimento per ingiusta detenzione avra' anche il diritto a chiedere il rimborso delle spese legali sostenute. Lo hanno stabilito le sezioni unite penali della Cassazione, il massimo organo della giurisprudenza penale, invertendo l'orientamento assunto in precedenza dalla Suprema Corte. Il caso esaminato dagli ermellini riguarda un imprenditore che, accusato di corruzione, passo' sei giorni in cella. Condannato ad un anno di reclusione, l'imprenditore
venne poi prosciolto dalla corte d'Appello perche' nel frattempo il reato di corruzione era caduto in prescrizione. La Cassazione, ribaltando i due verdetti, pronuncio' la completa innocenza dell'uomo ritenendolo vittima di concussione e non autore del reato di corruzione. L'imprenditore chiese pertanto il risarcimento per l'ingiusta detenzione, che venne stabilito in 40 milioni di lire. Da qui un nuovo ricorso per vedersi riconoscere anche il diritto ad essere rimborsato delle spese legali sostenute.

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