Il concorso salta? Il candidato va risarcito. Lo sottolinea la Corte di Cassazione, che ha reso defintiva la condanna del ministero della Giustizia a 619, 75 euro in favore di un' aspirante notaio, Simona R., che si era sobbarcata un lungo viaggio per arrivare a Roma e sostenere le prove scritte del concorso notarile. Per la Suprema Corte, se il concorso viene rinviato e non si fornisce alcuna prova sul fatto che 'l'evento dannoso' era prevedibile, il candidato ha diritto ad essere risarcito per il tempo perso inutilmente, per i disagi patititi e per la 'privazione della propria liberta' di movimento'. Simona R., per sostenere l'esame da notaio era arrivata a Roma il 28 novembre del 2000, data prevista per la consegna dei codici.
All'indomani, giorno dell'esame, 'era rimasta per nove ore nella sala dell'hotel Ergife, sede prescelta per il concorso'. E solo alle 17 le era stato comunicato che lo svolgimento delle prove era stato rinviato in data da destinarsi. Da qui la condanna del dicastero di via Arenula a risarcire Simona R. con 619, 75 euro (giudice di Pace di Roma, 28 maggio 2002) per il fatto che il ministero 'non aveva fornito la prova che l'evento dannoso portesse esseere evoitato senza costringere la candidata a sopportare il disagio di un trasferimento e di una inutile permanenza nella citta' sede di esami'.

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