Multe per i ristoratori che riciclano l'olio. La Corte di Cassazione pone fine alla cattiva abitudine di riutilizzare l'olio per la cottura dei cibi. Lo fa con una sentenza della Terza sezione penale (17613) con la quale ha reso definitiva l'ammenda nei confronti del titolare di un ristorante cinese nel bresciano, 'reo' di aver appunto riciclato l'olio per cucinare nuovi piatti. Per la Suprema Corte la sanzione si rende quanto mai necessaria visto che il riciclo dell'olio 'altera il prodotto'. A sanzionare il ristoratore cinese era stato il Tribunale di Brescia nel gennaio del 2005 per avere 'impiegato nella frittura di generi gastronomici olio in stato di alterazione'. Il ristoratore si e' opposto in Cassazione ma la Terza sezione penale ha respinto il ricorso sottolineando come il giudice di merito abbia dedotto 'il giudizio di responsabilita' sul sicuro impiego dell'olio alterato nella frittura degli alimenti, cio' desumendosi dalla posizione della padella e contenente l'olio alterato sul fornello della cucina del ristorante e dal fatto che l'olio era ancora caldo'. Piazza Cavour ricorda inoltre che 'l'alterazione del prodotto e' stata correttamente desunta dal notevole superamento (34%) del livello di ossidazione dell'olio di frittura consentito dalla circolare ministeriale del 1991 che ha recepito il parametro elaborato dalla comunita' scientifica internazionale (25%), superato il quale l'olio e' valutato come alterato'.

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