Andare in vacanza da solo o fare uscite serali da single non puo', di per se', essere motivo di addebito per il marito, in caso di separazione. Lo dice una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 23071, che ha respinto il ricorso presentato da Annamaria C., una signora di Udine che voleva addossare la responsabilita' del crac matrimoniale al marito Vittorio S., che faceva 'uscite serali' da single e soleva in estate andare in vacanza da solo per uscire, a suo dire, dall''oppressione della famiglia'. Per la Suprema Corte, per una dichiarazione di addebito non basta il comportamento del marito single. La ragione del crac nuziale va, invece, ricercata in un 'preesistente stato di crisi coniugale'. Per questi comportamenti e per essere solito punzecchiare con battute la moglie nelle serate con gli amici, Vittorio S. si era visto addebitare la separazione dal Tribunale di Udine. L'addebito veniva cancellato dalla Corte d'appello di Udine, settembre del 2002, che rilevava come 'l'abitudine di Vittorio S. di uscire da solo la sera, negli ultimi anni prima della separazione, non si spiegava con una relazione extraconiugale'. Per i giudici di merito, le uscite serali si dovevano inquadrare nella 'esigenza di liberta' dall'oppressione della famiglia'.

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