Dopo i recenti casi segnalati anche in Campania, si riaccendono i riflettori sulla nuova follia che spopola su internet e spinge i ragazzi al suicidio. Arriva anche un'app per contrastarla

di Raffaella Feola - I recenti casi segnalati in Italia, da ultimo a Salerno nei giorni scorsi hanno riacceso i riflettori su "Blue Whale", nome dietro al quale si nasconde una delle nuove "mode" folli della nostra epoca, diffusa soprattutto tra gli adolescenti: un social game di 50 livelli, che inizia con i messaggi del "task master" che invita a giocare e che consiste in una pericolosa escalation di atti di autolesionismo che, a volte, purtroppo possono giungere sino al suicidio. 

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Cos'è Blue Whale

Chiamarlo gioco è alquanto inopportuno. Le sfide quotidiane sono a dir poco macabre, incisioni sul corpo, alzarsi alle 4:20 del mattino e guardare video horror, procurarsi dolore, non parlare con nessuno per tutto il giorno, e infine, dopo essersi incisi una balena sul braccio, saltare da un edificio alto "regalando" la propria vita "alla balena".

L'ideatore del "gioco della morte" è Philip Budeikin, un giovane russo, di San Pietroburgo, di 21 anni. Egli ha confessato di aver istigato al suicidio almeno 17 adolescenti per "purificare" la società.

Il gioco si sta diffondendo tramite il social network europeo Vkontakte, e dalla Russia è arrivato velocemente in Francia, Italia e addirittura in Brasile.

A scatenare il caso "Blue Whale" è stato il suicidio di Rina Palenkova, una sedicenne russa che prima di suicidarsi, con la sigla "f57" ha postato sul social un video nel quale documentava il suo suicidio.

Più recente, invece, la storia di due ragazze russe arrivate all'ultimo livello: Yulia Konstantinova, che prima di suicidarsi sul suo profilo ha postato la "balena blu" con la scritta "End"; e Veronika Volkova che, invece, ha lasciato un biglietto: "Siamo figli di una generazione morta, questo mondo non è per noi. Il senso è perduto … fine".

Ma come mai la Russia ha rappresentato terreno ferite per questo scempio? Secondo i dati ufficiali russi, il 62 % dei suicidi giovanili avvengono per conflitti familiari, a scuola o con amici e le vittime sono impotenti davanti a tale indifferenza e, invece di cercare un confronto dando voce al proprio disagio, si chiudono in queste realtà virtuali, nelle quali si incontra chi soffre il medesimo malessere.

La vittima della "balena blu" di Salerno

In Italia, pochissimi giorni fa, la procura di Salerno ha aperto un'inchiesta per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Una quindicenne della periferia salernitana ha denunciato le violenze che le venivano ordinate.

Aveva scaricato Vkontakte con lo scopo di aiutare altri ragazzi, ma è stata giorno dopo giorno letteralmente ipnotizzata dal gioco e ha iniziato a seguire gli ordini che le venivano impartiti.

I genitori accortisi del cambiamento hanno carpito la verità, non sapevano neanche l'esistenza di questa "abominevole balena", ma appena tutto è stato spiegato, la mamma della vittima si è rivolta ai sanitari e alla polizia postale.

Il telefono della ragazza è stato sequestrato e ora sono in corso le indagini.

L'app per combattere il fenomeno

Tutto l'orrore racchiuso in questo gioco deve farci riflettere. I social sono tecnologie che le persone adottano per mettersi in contatto con altri, con lo scopo della "condivisione", per stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo.

Si condividono immagini, video, file audio o contenuti testuali, ma non di certo con un messaggio di morte.

Blue Whale è una triste realtà virtuale che va contrastata ed eliminata e la famiglia, la scuola e lo stesso internet devono fornire le giuste informazioni e il giusto supporto per evitare ulteriori casi di omicidi/suicidi.

Sembra che il pericoloso fenomeno, tuttavia, abbia le ore contate. Grazie alla nuova app Anti Blue Whale, infatti, si dovrebbe essere in grado di gestire la sicurezza dei minori. L'applicazione, scaricabile gratuitamente dal sito internet www.antibluewhale.it, è invisibile ai possessori del telefono ed è dotata di funzioni che consentono di sorvegliare il dispositivo in tempo reale e da remoto. Si può così visualizzare il display dello smartphone, sorvegliando in diretta cosa fanno i propri figli. L'app consente anche di registrare le chiamate e la visualizzazione dei siti che sono stati visitati oltre al blocco selettivo dei contatti e la localizzazione Gps, nonchè l'ascolto in diretta dell'audio ambientale, ossia la possibilità di sentire cosa avviene nello spazio fisico dove è utilizzato il telefono in modalità streaming Ip.


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