Rischia una condanna penale il coniuge che impedisce al partner la diffusione delle prove del suo tradimento. Per avere strattonato la moglie Anna T. che lo aveva seguito con la macchina fotografica per "documentare la relazione con un'altra donna", Antonio N., un marito 43enne di Terracina, è stato definitivamente condannato dalla Corte di Cassazione ad un mese di reclusione (la pena detentiva è stata sostituita con una multa di 1140 euro) per "eccesso colposo in legittima difesa
" e per "lesioni volontarie" alla ex che sarà anche risarcita dei danni. Per la Suprema Corte, che si è allineata al giudizio della Corte d'appello di Roma, anche se il marito è stato "provocato dall'atteggiamento persecutorio della moglie che l'aveva ripreso in fotografia" per esibire le le foto del tradimento nella causa di separazione, non è giustificabile per avere "strattonato il coniuge onde impedirle il recupero dell'apparecchio fotografico". Ferita dal tradimento, Anna T. aveva deciso di indossare i panni dello 007 seguendo il marito con tanto di macchina fotografica. Scoperta, Anna era stata strattonata dal marito adultero che era riuscito ad impossessarsi della macchina fotografica.

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