Danni per i 'ritocchi' sbagliati del chirurgo? Non c'e' limite di tempo per ottenere il risarcimento, nemmeno se la denuncia arriva in la' negli anni. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che ha bocciato il ricorso presentato da un chirurgo plastico della capitale, Aldo S., oppostosi al risarcimento accordato ad un suo paziente, Gaetano P., per un''operazione lacunosa di lifting e blefaroplastica' che gli causo' una 'invalidita' pemanente calcolata al 10%'. L'intervento era avvenuto nel 1978 ma il paziente aveva denunciato i fatti solo quattro anni dopo, nel 1982. Per la Suprema Corte, la data della denuncia e' del tutto inconferente per ottenere il risarcimento, visto che la 'presenza di disformismi delle cicatrici e dei problemi respiratori' si erano manifestati a posteriori. Gaetano P., si era sottoposto nel '78 a lifting e a blefaroplastica, ma l'intervento aveva comportato un 'deciso peggioramento delle condizioni del paziente sia sotto il profilo estetico, sia soprtattutto, dal punto di vista funzionale, con l'insorgenza di difficolta' respiratorie'. La denuncia del paziente arrivo' quattro anni dopo ma venne comunque risarcito dalla Corte d'appello di Roma, nel settembre 2000, con 8500 euro per il danno biologico e per il danno morale conseguente alle conseguenze subite dopo i 'ritocchi' chirurgici.

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