La Corte di Cassazione avverte i mariti separati mettendo in chiaro che nei guai con la giustizia non finiscono soltanto i consorti totalmente insolventi con le ex ma anche quanti pensano di cavarsela passando gli alimenti 'a singhiozzo'. Proprio per avere mantenuto 'saltuariamente' la moglie dalla quale si era separato, Angelo T., un parrucchiere 41enne di Alghero, è stato condannato a due mesi di reclusione e a sessanta euro di multa per avere fatto mancare i mezzi di sussistenza alla ex Antonietta. Un pagamento a 'singhiozzo' andato avanti per quasi due anni, dall'ottobre '94 all'agosto del '96 del tutto 'inidoneeo', tanto che Antonietta veniva aiutata economicamente anche dai genitori. Invano Angelo T. ha protestato in Cassazione (dopo essere stato condannato a due mesi di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche, e a 60 euro di multa
dalla Corte d'appello di Cagliari nel luglio 2004), facendo notare che la sua attività di parrucchiere non era sempre 'florida'. La Sesta sezione penale (sentenza 5727/05) non ha condiviso la tesi difensiva e ha fatto notare che il marito 'si era limitato a corrispondere saltuari contributi economici alla moglie, pur svolgendo l'attività di parrucchiere'. Di qui la dichiarazione di 'inammissibilità' del ricorso di Angelo T. che per effetto della decisione di piazza Cavour dovrà anche sborsare mille euro alla cassa delle ammende oltre a sostenere le spese processuali.

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