Attese per i prossimi giorni le direttive Miur sulla formazione obbligatoria. Previste attenzione all'innovazione, alla lingua inglese e formazione debitamente documentata

di Valeria Zeppilli - È atteso per i prossimi giorni il decreto con il quale il Ministero dell'istruzione fornirà le proprie direttive relative alla formazione obbligatoria dei docenti.

La legge numero 107/2015 sulla "Buona scuola", infatti, ha reso obbligatorio anche per gli insegnanti provvedere ad un'adeguata formazione in adempimento delle proprie funzioni di docenza.

Il comma 124 dell'articolo unico di tale legge, in particolare, prevede che le attività di formazione, permanente e strutturata, vadano definite dalle diverse istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati dei piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche, di cui al d.p.r. numero 80 del 28 marzo 2013.

Ciò sulla base delle priorità nazionali individuate dal Piano nazionale di formazione, da adottarsi ogni tre anni con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.

Ecco quindi la base dell'emanando decreto, dal quale si attende una specifica attenzione all'innovazione, in particolare relativa al metodo didattico.

Attraverso, ad esempio, l'utilizzo di workshop, laboratori e social networking.

Un ruolo di primo piano, poi, sarà attribuito alla lingua inglese, sulla quale si presume che i docenti saranno chiamati a formarsi adeguatamente.

Da quanto circola sul web e tra gli addetti, inoltre, con molta probabilità il nuovo piano di formazione obbligatoria imporrà agli insegnanti di provvedere al loro aggiornamento non solo attraverso lezioni in presenza ma anche con lo studio continuo domestico e il confronto sul web. Il lavoro svolto andrà documentato e gli apprendimenti dovranno essere rendicontati.


Valeria Zeppilli

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